Un primo bilancio della politica indiana di Trump

Com’è noto, negli Stati Uniti il Partito Democratico ha scelto il suo candidato per sfidare il presidente Trump alle prossime elezioni presidenziali di fine anno. Al voto naturalmente parteciperanno anche gli Indiani Americani e i Nativi d’Alaska che, notoriamente, prediligono i candidati del Partito Democratico. Nelle comunità indiane si stanno tirando le somme di questa prima (e speriamo ultima) presidenza di Donald Trump. Si può senz’altro affermare che, da quando è entrata in carica, l’attuale amministrazione statunitense ha agito per ridimensionare le politiche federali a tutela dei diritti delle nazioni tribali americane, così come non le ha rispettate e onorate come meritano. Più specificatamente l’amministrazione Trump ha:

Proposto di ridimensionare la legge sulla politica ambientale: il National Environmental Policy Act. Nel 2020, l’amministrazione Trump ha presentato una proposta per ridimensionare la normativa ambientale per consentire di accelerare i progetti di sviluppo dell’energia da fonti fossili e altri progetti con elevato impatto ambientale. La proposta mira a limitare la revisione pubblica dei progetti (la nostra Valutazione d’Impatto Ambientale) e consentire ai promotori di partecipare alla stesura delle valutazioni federali sul loro impatto ambientale. L’attivazione delle procedure fino a ora previste dal National Environmental Policy Act è uno dei pochi modi che le tribù hanno di ottenere un controllo sulle azioni degli enti federali. Continua a leggere

OBAMA NEGA LA GRAZIA A LEONARD PELTIER

Il 19 gennaio, in una mail, Leonard ha scritto: “Se non dovessi ricevere la grazia, allora rimarremo fermi per un giorno, mi farò un bel pianto e poi mi rialzerò e sarò pronto per un altro giro di battaglie fino a quando non potrò più combattere.  Posso gestire qualsiasi cosa, dopo oltre 40 anni”.

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Firenze, 19/01/2017 Presidio al consolato USA per Leonard Peltier

Ora, invitiamo a scrivere a Leonard e contribuire a mantenere alto il suo morale. Diciamogli che non ci arrenderemo, che continueremo a camminare al suo fianco. Inviare cartoline e lettere a:

Leonard Peltier #89637-132,

USP Coleman I,

PO Box 1033,

Coleman, FL 33521

All’avvocato di Peltier, Martin Garbus è stata notificata la decisione di Obama il 19 gennaio. In una mail, l’Ufficio del Procuratore per la concessione della Grazia ha scritto: “La domanda di commutazione della pena del vostro cliente, il signor Leonard Peltier, è stato attentamente valutata in questo ufficio e alla Casa Bianca, e la decisione che abbiamo raggiunto è che la decisione favorevole alla richiesta del vostro cliente non trova giustificazione.  La richiesta del suo cliente è stata quindi respinta dal presidente il 18 gennaio 2017. In base alla Costituzione vigente, la decisione è inappellabile”.

Amnesty International ha condannato la decisione. “Siamo profondamente addolorati per la notizia che il presidente Obama non permetterà a Leonard di andare a casa”, ha detto Margaret Huang, direttore esecutivo di Amnesty International USA. “Nonostante le gravi perplessità circa l’equità dei procedimenti legali che hanno portato al suo processo e alla sua condanna, Peltier è stato imprigionato per più di 40 anni. Egli ha sempre sostenuto la sua innocenza. Le famiglie degli agenti dell’FBI che sono stati uccisi nel corso della sparatoria di Pine Ridge nel1975 tra l’FBI e l’American Indian Movement (AIM) hanno diritto alla giustizia, ma questa non sarà ottenuta continuando a tenerlo in prigione”.