Continua la lotta degli Apache per Oak Flat

Apache Stronghold è un’organizzazione senza scopo di lucro costituita da Apache della riserva di San Carlos in Arizona, fondata allo scopo di combattere la colonizzazione continua, difendere i luoghi sacri e la libertà religiosa del popolo Apache, fra cui il sito di Chi’chil Bildagoteene, meglio conosciuto col nome di Oak Flat (vedere i nostri articolo del 17.09.2020 e 05.01.2021). Ne fanno parte leader religiosi e culturali tradizionalisti.

Martedì scorso, 12 gennaio 2020, Apache Stronghold ha citato in giudizio il Servizio Forestale degli Stati Uniti per impedire che emetta una dichiarazione finale d’impatto ambientale che spianerebbe la strada a un’enorme miniera di rame su quel sito ritenuto sacro dagli Apache e da altre tribù dell’Arizona. La causa, depositata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti, a Tucson, afferma tra l’altro che il Forest Service non ha dato sufficiente preavviso al pubblico e alle tribù interessate al fine di consentire eventuali obiezioni, e che la terra è ancora terra Apache in base a un trattato del 1852. Gli Apache sostengono anche che il Forest Service sta violando il diritto della tribù a un giusto processo, i loro diritti religiosi garantiti dal primo emendamento della Costituzione americana, il Religious Freedom Restoration Act, e anche che il Governo federale ha violato i suoi obblighi di responsabilità fiduciaria nei confronti delle tribù Apache. La causa afferma anche che Oak Flat appartiene al popolo Apache “in conformità con i termini del Trattato di Santa Fe del 1852 … che non è mai stato modificato, annullato né risolto” e che, poiché gli Stati Uniti non possiedono quella terra, non hanno l’autorità per trasferire la terra a chiunque altro.image001

Gli avvocati di Apache Stronghold hanno presentato al tribunale una dichiarazione dell’archeologo e professore dottor John Welch che afferma: “Non ho trovato alcuna prova, nei procedimenti della Indian Claims Commission o altrove, di alcun cambiamento o diminuzione dei diritti derivanti dal trattato con gli Apache relativo al territorio degli Apache occidentali. Non ho trovato alcuna prova che gli Stati Uniti abbiano compensato i diritti del trattato degli Apache titolari di Chí’chil Biłdagoteel (Oak Flat). Oak Flat è terra Apache, come lo è stata per secoli e non è di proprietà degli Stati Uniti d’America o di qualsiasi altra entità o persona”. Gli avvocati di Apache Stronghold sostengono nella causa che le tribù e i nativi interessati non hanno appreso la data esatta dell’emissione del rapporto sull’impatto ambientale fino a quando un articolo della Reuters non ha divulgato la notizia il 4 gennaio, secondo cui il documento sarebbe stato rilasciato il 15 gennaio. La data è importante perché lo scambio di terre diventa definitivo 60 giorni dopo l’emissione del rapporto.

Apache Stronghold ha anche presentato un’ordinanza restrittiva temporanea, chiedendo al giudice di vietare al Forest Service di pubblicare la dichiarazione finale sull’impatto ambientale fino a quando la causa non sarà stata risolta. Inoltre, allo scopo di bloccarne il trasferimento al gigante minerario Rio Tinto e alla sua controllata Resolution Copper Mining, mercoledì scorso, 13 gennaio, sulla base delle ricerche del prof. Welch, Apache Stronghold ha depositato all’Ufficio del registro della contea di Pinal, in Arizona, la richiesta di porre un vicolo di privilegio, a favore degli Apache, su Oak Flat. Il vincolo richiesto ha lo scopo di impedire al Forest Service degli Stati Uniti di trasferire il titolo su Oak Flat a Resolution Copper mentre è in corso la causa di cui sopra.

Nel 2019 (vedere il nostro articolo del 09.07.2020), la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato i trattati sulla terra del XIX secolo tra Washington e le tribù dell’Oklahoma, questo potrebbe costituire un precedente favorevole a rafforzare la richiesta di privilegio degli Apache.