Bigfoot, Sasquatch e i suoi fratelli

Alla metà di gennaio 2020, il Dipartimento dei Trasporti dello Stato di Washington, negli Stati Uniti, ha divulgato una foto ripresa da una webcam posta sullo Sherman Pass, a sorveglianza della State Route 20, e un filmato ripreso, sempre da una webcam, sullo Snoqualmie Pass della interstatale I-90. In entrambi i casi si vede quello che sembra essere un esemplare di Bigfoot. “Pensiamo che Bigfoot stia facendo il giro dei nostri passi di montagna”, hanno commentato i funzionari del Dipartimento, prima di consigliare ai conducenti dei mezzi in transito di prestare attenzione a non investire Bigfoot.
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Questi due sembrano essere gli avvistamenti più recenti di queste misteriose creature che da noi sono conosciute come Uomo Selvatico, in Himalaya Yeti, in Australia Yowie. Tutti questi esseri hanno alcuni tratti comuni. Sono creature dei boschi, solitamente molto alti e robusti, con una folta pelliccia e quindi privi di vestiti, molto timidi, sfuggenti e solitari. Ma per quanto sfuggenti e solitari questi esseri sono stati, di tanto in tanto, avvistati.

Per quanto riguarda l’Uomo Selvatico, nell’inverno del 1974, a Ceppaloni, un’anziana disse di aver visto “un essere più animalesco che umano”. Nella valle del fiume Sele (Salerno), tra la fine del 1980 e l’inizio 1981, ci furono diversi avvistamenti di “un ominide di sesso maschile alto più di due metri, con larghe spalle, il corpo ricoperto da peli lunghissimi, e una strana testa con occhi incandescenti”. In Liguria, nel gennaio del 1983, un camionista avrebbe avuto un incontro ravvicinato con un mostro “grosso e coperto di fitto pelo scuro, con un testone sproporzionato, in posizione eretta”. Il primo a riferire dell’esistenza dello Yeti fu un magistrato britannico, che ne sentì parlare in Nepal ai primi dell’800. Le prime impronte dello Yeti furono scoperte in Tibet nel 1889 a più di cinquemila metri di quota, sempre da un britannico.. Nel 1986, lo scalatore Reinhold Messner avvistò uno Yeti in una regione del Tibet orientale. Lo descrisse come un orso delle nevi, ritto sulle zampe posteriori, in posizione bipede, che guardava nella sua direzione e che iniziò a fischiare per minacciarlo. Il 9 aprile 2019, una pattuglia di confine dell’esercito indiano fotografò una serie di impronte simili a quelle di piedi umani, ma molto più grandi. I soldati si dissero certi che fossero dello Yeti. In Australia, gli ultimi avvistamenti dello Yowie sono avvenuti nel 2018 e nel 2019. In entrambi i casi  fu descritto come una creatura alta più di due metri con un viso da gorilla e coperto da lunghi peli marrone scuro.

Quasi tutte le nazioni indiane dell’America settentrionale hanno un nome per questa creatura misteriosa e sfuggente. Per gli indiani Tsimshian è Ba’wis; per i Lakota è Chiye-Tanka. I Wenatchi lo chiamano Choanito e i Chickasaw, Lofa. E’ Matah Kagmi per i Modoc e Maxemista per i Cheyenne. Na’in, lo chiamano i Gwich’in, mentre per i Dene è Nakani. Viene detto Shampe dai Choctaw e Skookum dai Chinook. Per gli Yakama è Ste-ye-hah’ma, mentre per i Chehalis della British Columbia è Sasquatch.

Ci sono anche molte storie relative agli uomini selvaggi della foresta fra le tribù delle pianure e fra quelle dei boschi nel nord-est degli Stati Uniti, ma per queste, spesso, le creature misteriose sono piccoli uomini, non più alti di un bambino di Homo Sapiens, ma con molte somiglianze con Bigfoot, tranne che per le dimensioni.

Migliaia di persone affermano di aver visto il peloso ominoide vagare per le regioni montuose del nord America, ma le prove della sua esistenza sono labili. Ci sono poche fotografie nitide. Non sono mai state trovate ossa. Innumerevoli burloni hanno ammesso di aver falsificato le impronte di questo essere. Eppure un esiguo numero di scienziati, rischiando lo stigma da parte di altri accademici, hanno iniziato a proporre qualcosa che non è mai stato fatto: uno studio scientifico per determinare se il primate leggendario esiste davvero.bigfootimage

I bianchi che credono all’esistenza di Bigfoot ipotizzano che sia il discendente di una scimmia asiatica che entrò in nord America durante l’ultima era glaciale. Pensano che oggi ci siano almeno 2.000 esemplari di Bigfoot che vagano nei boschi. Dicono che un maschio adulto sia alto almeno 2,4 metri, che pesi 360 kg e abbia i piedi due volte più grandi di quelli umani. Queste creature sono descritte come timide e notturne e la loro dieta consisterebbe principalmente di bacche e frutti. L’avvocato Matt Moneymaker è uno di coloro che si dedicano alla ricerca di Bigfoot e afferma di essersi trovato faccia a faccia con l’elusivo primate nei boschi dell’Ohio orientale. “Erano le 2 del mattino e la luna era piena per un quarto. All’improvviso, eccolo lì, una creatura alta due metri e mezzo, in piedi a meno di dieci metri di distanza, ringhiando contro di me. Voleva farmi sapere che ero nel posto sbagliato”. Moneymaker è solo una delle oltre 3.000 persone che affermano di aver visto Bigfoot, o Sasquatch. Sfortunatamente, nessuno di loro è stato in grado di scattare una foto chiara di questa creatura. Forse la prova più convincente è un breve filmato girato da Roger Patterson nel 1967, che sembra documentare una femmina di Bigfoot che cammina a grandi passi lungo una riva di un fiume nel nord della California.Frame_354

Fra gli oltre 150 calchi d’impronte di Bigfoot una, trovata nel 1987 a Walla Walla, nello stato di Washington, sembrerebbe essere autentica. Esiste anche un calco realizzato, nel settembre 2000, dell’impronta lasciata da un grosso animale che era sdraiato su un fianco, forse per raccogliere delle bacche, nella foresta nazionale di Gifford Pinchot, nello stato di Washington. Chi l’ha studiato, sostiene che nel calco sono riconoscibili di un avambraccio, una coscia, i glutei, un tendine di Achille e un tallone e che l’anatomia non combacia con nessun animale conosciuto. Ma prove inconfutabili della sua esistenza non ce ne sono. Tuttavia: l’assenza di prove non costituisce la prova di un’assenza, come dimostrano le frequenti scoperte di nuove specie animali, anche di grossa taglia.

Le leggende dei nativi americani relative ai Bigfoot di solito descrivono le creature come alte, molto forti, pelose, incivili e spesso maleodoranti, che vivono nei boschi e si nutrono di notte. Non sono in grado di parlare le lingue umane, usano fischi, grugniti e gesti per comunicare tra loro. Bigfoot può avere poteri soprannaturali come la capacità di diventare invisibile, per esempio, ma sono, quasi sempre, considerati creature fisiche della foresta, non spiriti o fantasmi. Per gli indiani, Bigfoot è generalmente una figura timida e benigna: può prendere cose che appartengono agli uomini, a volte persino rapire una donna e accoppiarsi con lei, ma generalmente non fanno del male alle persone e, anzi, possono venire in loro aiuto. A volte Bigfoot è considerato un guardiano della natura. Questi esseri di solito appaiono da soli o in piccoli nuclei familiari e possono scambiare doni o usare il linguaggio dei segni per comunicare con le comunità dei nativi americani. Tuttavia, altre leggende li descrivono come creature malevole che attaccano gli umani, fanno loro brutti scherzi o rubano i bambini; possono persino mangiare le persone.

Per i Cheyenne, Maxemista è una grande creatura umanoide pelosa, solo con piedi simili a quelli degli uccelli. Il nome Maxemista significa “grande mostro” o “grande essere spirituale”. Sebbene fosse considerato un essere potente e pericoloso, si diceva anche che fosse piuttosto timido e si tenesse alla larga dalla gente, a differenza degli aggressivi nani cannibali.

Nella mitologia Salish i Seatco sono grandi e pelosi uomini selvaggi della foresta. Ci sono due diversi tipi di Seatco che compaiono nel folklore: spiriti della foresta potenti ma relativamente benigni a volte indicati come Uomini della Notte; e temibili mangiatori di uomini.

I Lakota, chiamano Bigfoot Chiye-tanka dove chiye significa fratello maggiore e tanka grande o grosso. In lingua inglese, però, i Lakota chiamano Bigfoot “il Grande Uomo”, Big Man. “C’è il tuo Grande Uomo lì in piedi, sempre in attesa, sempre presente, come l’arrivo di un nuovo giorno”, spiega Pete Catches, un medicine man Oglala Lakota. “È sia spirito che essere reale, ma può anche scivolare attraverso la foresta, come un alce con grandi corna, come se gli alberi non ci fossero … lo conosco come mio fratello … voglio che tocchi me, solo un tocco, una benedizione, qualcosa che potrei portare a casa ai miei figli e nipoti, che ero lì, che mi sono avvicinato a lui e lui mi ha toccato”. Ray Owen, figlio di un leader spirituale Dakota ha detto: “Loro esistono in un’altra dimensione da noi, ma possono apparire in questa dimensione ogni volta che hanno una ragione per farlo. Vedi, è come se ci fossero molti livelli, molte dimensioni. Quando il nostro tempo in questo è finito, passiamo al successivo, ma il Big Man può stare sia in una dimensione che nell’altra. Il Big Man viene dal Creatore. È il nostro fratello maggiore, si prende cura di noi. Il Big Man sa quando gli umani lo stanno cercando e sceglie quando e a chi fare un’apparizione. I suoi potenti poteri psichici spiegano la sua capacità di eludere gli sforzi dell’uomo per catturarlo o dargli la caccia”.

Nella cultura nativa, l’intero mondo naturale, gli animali, le piante, i fiumi, le montagne e le stelle e gli Uomini sono visti come appartenenti a un’unica famiglia. Le crescenti apparizioni del Grande Uomo non sono solo un messaggio o un avvertimento per gli individui o le comunità cui appare, ma per l’umanità in generale. Un messaggero porta l’avvertimento del Creatore che la mancanza di rispetto dell’uomo per le sue sacre istruzioni ha sconvolto l’armonia e l’equilibrio dell’esistenza. E di ciò dovremo pagare pegno.

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