Rio Tinto Group è un gruppo multinazionale anglo-australiano che si occupa di ricerca, estrazione e lavorazione di risorse minerarie. È tra le più grandi società minerarie del mondo ed è attiva in ben 36 paesi. Il gruppo è composto da 2 società: Rio Tinto Plc, quotata al London Stock Exchange e Rio Tinto Limited, quotata all’Australian Securities Exchange. Rio Tinto Group fu fondato a Londra nel 1873, come Rio Tinto Company Limited, per sfruttare le risorse minerarie della provincia spagnola dell’Huelva. Nonostante che all’interno del sito internet della società si possa trovare la frase seguente: “In Australia, our archaeologists work alongside Indigenous Australians to preserve 40,000-year-old rock art”, è di una settimana fa la notizia che la società ha costretto alle dimissioni il proprio amministratore delegato Jean-Sébastien Jacques a causa delle diffuse e forti proteste per la distruzione dei rifugi preistorici nella gola di Juukan, in Australia, sacri ai popoli aborigeni Puutu Kunti Kurrama e Pinikura.
Le grotte, frequentate per più di 46.000 anni, incastonate in una gola del deserto australiano, avevano già restituito un tesoro di manufatti che tracciavano la lunga storia degli aborigeni in quella zona: un coltello di osso di canguro di 28.000 anni e una treccia di capelli umani, vecchia 4.000 anni, che si pensa fosse stata usata come cintura e da cui verrà estratto il DNA di quegli antichi uomini. Purtroppo l’area delle grotte è ricchissima di minerali di ferro di alta qualità, perciò, lo scorso mese di maggio, Rio Tinto ha deciso di far saltare in aria le grotte per raggiungere le ricchezze sottostanti.
La stessa storia si sta per ripetere agli antipodi.
In Arizona, una società, controllata da Rio Tinto, la Resolution Copper Mining, ha deciso di scavare uno dei più grandi giacimenti di rame non sfruttati al mondo. Il deposito, situato a 60 miglia a est di Phoenix, vicino alla città di Superior, in Arizona, si trova a quasi 2.000 metri sotto la superficie terrestre. Si prevede che questa miniera sarà in grado di produrre quasi il 25% della domanda annuale di rame degli Stati Uniti. Peccato che la miniera interesserà un’area sacra alle tribù della zona. Infatti, il deposito di rame si trova in un’area che ha una lunga storia di utilizzo da parte dei nativi americani, tra cui la comunità indiana di Salt River Pima Maricopa, la comunità indiana del fiume Gila, il Pueblo di Zuni, la tribù indiana Yavapai Prescott, la nazione Yavapai-Apache, la tribù Hopi, la tribù apache San Carlos, la tribù apache Tonto e la tribù apache White Mountain.
In particolare è sacra ai nativi un’area chiamata dagli Apache Chich’il Bildagoteel, in inglese Oak Flat, che è da loro frequentata da secoli. Oak Flat e le terre circostanti fanno parte della Tonto National Forest e, nelle intenzioni della società mineraria, dovrebbero essere scambiate con altre terre si proprietà della stessa e di “valore equivalente” in altre aree dell’Arizona. Sono almeno dieci anni che gli Apache si stanno opponendo a questo sciagurato progetto. L’ultima voce nativa, in ordine di tempo, che si oppone alla devastazione di quest’area sacra è quelle di un anziano Apache, Ramon Riley, di cui riproduciamo di seguito una lettera.