SOSTEGNO AI PRIGIONIERI MAPUCHE

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Come Coordinamento Nazionale Il Cerchio, è con molta apprensione che riceviamo in questi ultimi giorni notizie preoccupanti sulle nuove e reiterate violazioni dei diritti umani, nonché della dignità personale (fisica e morale) dei prigionieri politici mapuche, detenuti nella prigione di Angol (Cile), e del prigioniero politico per causa mapuche Emilio Berkhoff, per il quale il pubblico ministero chiederà una condanna complessiva di 30 anni di carcere, senza altra prova che la testimonianza di 14 testimoni protetti.

L’uso sistematico di “testimoni senza volto”, che condizionano pesantemente le sentenze di condanna, il trattamento inumano nei confronti di fratelli malati costretti in carcere e l’atteggiamento del governo centrale e dell’amministrazione regionale, teso a criminalizzare la giusta lotta di resistenza del Popolo Nazione Mapuche ci inducono a

DENUNCIARE

queste gravi violazioni al diritto di ogni popolo alla propria libertà e autodeterminazione

CONDANNARE

le aberrazioni che le autorità stanno perpetrando ai danni del Popolo Mapuche, in particolare con l’uso dei “testimoni senza volto” nei processi, e, per senso di giustizia e umanità, a

SOLIDARIZZARE

con lo sciopero della fame proclamato dai prigionieri politici mapuche e con il prigioniero per causa mapuche Emilio Berkhoff, e sottoporre il problema all’attenzione della comunità internazionale.

Il Cerchio

10247343_561739657274900_424513842042216863_nCOMUNICATO PUBBLICO DI INIZIO DELLO SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE

Carcere di Angol, all’opinione pubblica locale, nazionale e internazionale, comunichiamo quanto segue.

Come Prigionieri Politici Mapuche, inizieremo una mobilitazione di carattere indefinito da questo lunedì 7 aprile 2014, esigendo quanto segue:

UNO– Esigiamo la revisione della condanna rispetto a Luis Humberto Marileo Cariqueo, Cristian Pablo Levinao Melinao, Leonardo Quijon Pereira, mettendo in discussione l’utilizzo di testimoni protetti e anonimi in ognuna delle condanne realizzate dal procuratore anti-mapuche Luis Chamorro Diaz, poichè in questi processi non abbiamo avuto accesso ad una difesa giusta, poiché tutte le argomentazioni prese in considerazione dai giudici sono state basate su montaggi e utilizzo di “testimoni senza volto” da parte del pubblico ministero.

DUE– Esigiamo il trasferimento inmediato al Centro di Educazione e Lavoro (CET) di Angol, poiché questa richiesta è stata accordata e firmata in almeno tre scioperi precedenti, tenendo inoltre conto dei diversi trattati internazionali sottoscitti dallo stato cileno, come la convenzione ILO 169, e anche della nostra cultura, dell’attaccamento alla madre terra e alla nostra comunità e alla nostra famiglia.

1017723_777795908900030_1541062279217515695_nTRE– Esigiamo l’indulto umanitario per il nostro fratello Jose Mariano Llanca Tori, poiché il nostro fratello soffre di una malattia a carattere terminale che è stata confermata da un medico privato e dallo stesso medico del carcere, tenendo conto le scarse probabilità di vita che rimangono al nostro fratello, e che anche per questo ci siamo mobilitati con il nostro sciopero.

QUATTRO– Facciamo appello alle comunità in resistenza di non avviare nessuna negoziazione col governo di turno finché non sia risolta la nostra richiesta come Prigionieri Politici Mapuche in sciopero della fame, che è stata concordata con tutte le comunità in resistenza che appoggeranno questa mobilitazione, delle province di Malleco, Cautin e Arauco. Accordo preso il 5 di aprile nel corso del Nguillaumawun (cerimonia/incontro) nel carcere di Angol.

CINQUE– Esigiamo dal governo di turno, specialmente dall’amministrazione regionale, che le sue dichiarazioni di scuse al popolo Mapuche siano fatti, non solo parole, e che non continuino criminalizzando il nostro Popolo Nazione Mapuche.

BASTA COI TESTIMONI SEGRETI E ANONIMI

SMILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO MAPUCHE

MAI PIÙ PERSECUZIONE E CRIMINALIZZAZIONE DEI NOSTRI FRATELLI

LIBERTÀ AI NOSTRI PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE

MAI PIÙ ASSASINII NELLE NOSTRE COMUNITÀ

RESTITUZIONE DEL TERRITORIO ANCESTRALE

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